«Onde», quando l'amore non vede
- I giovani protagonisti sono Anita Caprioli e Ignazio Oliva
- ROMA - I vicoli stretti e claustrofobici, il mare e l'acquario di Genova, in «Onde»), opera prima di Francesco Fei, regista di decine di videoclip (per artisti come Negrita e Carmen Consoli), diventano palcoscenico di un amore che nasce fra suoni, sguardi e paure. 11 film, costato 300.000 euro, in uscita il 21 aprile in una decina di copie, è pronto dall'inizio del 2005, e ha partecipato a 12 festival internazionali (fra i quali Karlovy Vary, San Francisco, Annecy), ma ci ha messo più di un anno ad arrivare nelle sale italiane. «Contro il "fast food" c'è lo "slow food", contro il "fast cinema", fatto di film, anche di qualità che ormai escono in innumerevoli copie, noi facciamo lo "slow cinema", attento alle proposte più interessanti e che pu6 contare sul passaparola» ha spiegato Francesco Torelli, de «La Trincea», la società che distribuirà il film.
Ad incontrarsi, in «Onde», sono Francesca (Anita Caprioli), una ragazza che subisce il complesso di essere segnata da una grande voglia violacea su metà del volto, e Luca (Ignazio Oliva), trentenne non vedente che compone musiche in cui fonde melodie, vibrazioni e suoni, i rumori del traffico e della gente, degli apparecchi televisivi e radiofonici, che l'aiutano a relazionarsi con il mondo che lo circonda.
Il fatto che Luca non sappia del suo difetto fisico, rassicura subito Francesca, che pur subendo con fastidio gli sguardi di curiosità e compatimento di chi la incontra, ha scelto di lavorare a contatto con la gente come hostess all'aeroporto. Il rapporto tra Luca e Francesca entra però in crisi quando Alex (Filippo Timi), un eccentrico videomaker offre un lavoro al giovane compositore e per combinazione scopre il segreto di Francesca.
Anche se all'inizio Fei aveva pensato di concentrarsi sul personaggio di Luca («volevo raccontare la vicenda di una persona che si pone al di fuori dalla confusione visiva di oggi»), lavorando al progetto, ha cominciato a trovare più interessante «il personaggio di Francesca, di cui Luca è lo specchio. Anche lei ha un handicap, ma è più mentale che fisico».
Secondo Anita Caprioli «la problematica di Francesca è indotta dal mondo in cui viviamo, una società che vive di perfezioni estetiche, secondo cui, tutto quello che non è perfetto, è sbagliato».
Entrambi i protagonisti, si sono preparati ai ruoli con scrupolo: Anita Caprioli ha camminato a lungo per Genova con la “macchia“ sul volto, per comprendere le reazioni della gente e del suo personaggio, mentre Ignazio Oliva, per capire come si muove un cieco, dopo mesi di ricerche, ha lavorato a stretto contatto per 15 giorni con una ragazza non vedente. Per la parte di Luca si era candidato anche Filippo Timi, l'attore rivelazione dell'ultima stagione, autore anche di un romanzo autobiografico di grande suc,cesso, «Tuttalpiù muoio». «Come ha raccontato nel libro, Filippo ha un grave problema alla vista ed era molto attirato dal ruolo - ha spiegato Fei, che si appresta a dirigere il nuovo videoclip di Carmen Consoli - ma per me Luca era ignazio Oliva». Anita Caprioli è stata la prima scelta del regista e lei ricambia la stima per Fei: «Avendo dedicato grande cura all'impatto visivo del film, ha messo in evidenza i caratteri più visionari dei luoghi, degli ambienti, facendoci percepire in modo più diretto le emozioni dei personaggi». L'attrice, ha altri due film in uscita nel 2006, «Uno su due» di Eugenio Cappuccio e «Per non dim-nticarti» di Maria Antonia Avati: «In Uno su due sono la fidanzata del protagonista, Fabio Volo, che cerca di vivere serenamente la sua storia d'amore; mentre quello di Maria Antonia, è un film d'epoca ambientato nel '46. Io interpreto una donna incinta che entra in contatto con la vita e i problemi delle altre nove che conosce in una sala maternità».
Gianni Felicetti